Incredibile. Anche al tempo del coronavirus le persone ignorano i consigli. . .
su come individuare notizie false.
Cosa sono le Fake News.
Ma vediamo come viene definita dall’enciclopedia “treccani” una fake news: “Locuzione inglese (lett. notizie false), entrata in uso nel primo decennio del XXI secolo per designare un’informazione in parte o del tutto non corrispondente al vero, divulgata intenzionalmente o inintenzionalmente attraverso il Web, i media o le tecnologie digitali di comunicazione, e caratterizzata da un’apparente plausibilità, quest’ultima alimentata da un sistema distorto di aspettative dell’opinione pubblica e da un’amplificazione dei pregiudizi che ne sono alla base, ciò che ne agevola la condivisione e la diffusione pur in assenza di una verifica delle fonti. Corrispondente grosso modo all’italiano bufala mediatica.”
Le fake news sono esattamente come sembrano: appaiono reali quando non lo sono. Il termine è un ossimoro, una contraddizione perché le notizie non possono in realtà essere false. Le notizie false sono come pettegolezzi, ma su scala molto più ampia. A volte alle persone piace condividere informazioni online, anche se non ci credono, proprio come ad alcune persone piace diffondere pettegolezzi. Le notizie false sono un po’ come la propaganda, in quanto mirano a promuovere un’opinione o una causa particolare.
Le fake news vengono diffuse per molte ragioni.
La motivazione può essere:
- personale (per influenzare le opinioni su determinate questioni),
- politica (per convincere le persone a votare in un determinato modo),
- religiosa (per convincere le persone a seguire una particolare religione),
- finanziaria (per convincere le persone a fare clic sugli annunci pubblicitari),
- per intrattenimento (per diffondere uno scherzo o un pettegolezzo)
- o involontaria, se la persona che lo trasmette non sa che è falso.
Sebbene le notizie false siano state recentemente un argomento di spicco, non si tratta di un nuovo fenomeno.
Le fake news esistono fin dai tempi antichi, ma Internet e la tecnologia moderna hanno reso più semplice la produzione e l’accesso a questo tipo di notizie e, pertanto, le fake news si sono diffuse sempre più negli ultimi tempi.
Fingendosi casalinghe del Midwest e usando migliaia di account falsi su Twitter e Facebook, i russi hanno raggiunto 126 milioni di americani durante le elezioni del 2016.
Oggi con il virus in corso succede la stessa cosa.
In questi giorni tutti noi abbiamo bisogno di difenderci dalle bufere di informazioni false. Una vera pandemia di fake news per restare in tema.
Non possiamo permettere che la nostra democrazia sia sepolta sotto la nostra creduloneria. Dopotutto, se non avessimo creduto ai falsi messaggi di notizie, non li avremmo twittati o rilanciati. Giusto?
Riconoscere il problema.
Quindi, il primo passo sulla strada della salute civica è per tutti noi di riconoscere il nostro problema.
Purtroppo noi siamo fatti così: quando vediamo una notizia che supporta il nostro punto di vista, ci “piace” e, senza prendere sufficienti precauzioni, la giriamo ai nostri amici come un brutto raffreddore. Ma accade anche che molti la rilancino senza nemmeno leggerla e solo perché chi le costruisce sa bene che è sufficiente il titolo o la cosidetta “civetta” perché anche persone affidabili e di cultura ci caschino.
Il problema ha diversi risvolti.
In primis siamo attratti dai messaggi che supportano il nostro punto di vista e preferiamo scrollarci di dosso le informazioni con cui non siamo sintonizzati.
Succedeva la stessa cosa al grande Galileo quando affermò: “Ci sono prove che dimostrano che la Terra non è il centro dell’Universo”. Come è noto, questo generò grande ilarità per la sua folle negazione del “buon senso” di cui tutti, a quel tempo, erano convinti tanto che fu costretto a ritirare quanto aveva affermato pur di evitare la prigione.
La natura umana non è cambiata molto nei secoli da allora, almeno non nella nostra risposta ai messaggi che contraddicono la nostra attuale versione di “buon senso”, o che minacciano di ridurre l’ortodossia del potere.
Non ci piace sbagliare!
Non ci piace quando le persone non sono d’accordo con il nostro punto di vista!
Odiamo i fatti che ostacolano le nostre ambizioni.
Come ti cambio l’algoritmo di Facebook.
In questi giorni sono stupito nel vedere, su FB, la stragrande maggioranza di amici condividere questa, per giunta riciclata, bufala a mo di catena di Sant’Antonio, che recita così: “Grazie del consiglio per aggirare FB… funziona!! Ho un profilo completamente nuovo. Vedo post di persone che non vedevo piu’. Il nuovo algoritmo Fb sceglie le stesse persone – circa 25-che vedranno i tuoi post.”
Ma come è possibile pensare, scrivendo un semplice post, di cambiare la logica di programmazione di un colosso come FB.
Svegliati: è FB che detta le regole, non tu.
Eppure in tanti ci hanno creduto, stupirsi è decisamente arduo.
L’ultima che ho visto su FB è la foto degli incoscienti che corrono sul ponte di Messina in barba ai divieti.
C’è chi ci ha creduto, e vai con i commenti “incoscienti, criminali, ecc”,…e le indignazioni da parte di molti non consapevoli del fatto che il ponte non esiste.
Ed anche questo dimostra “l’ingnorantità” degli Italiani.
Come individuare notizie false.
L’IFLA ha realizzato questa infografica con otto semplici passaggi (basati sull’articolo di FactCheck del 2016 Come individuare le notizie false) per scoprire la verificabilità di una notizia.
Reference: researchgate – Ulster University – IFLA