I telefoni cellulari utilizzati dal presidente Jair Bolsonaro sono stati oggetto di attacchi informatici. Arrestati quattro sospetti.
È quanto ha dichiarato il ministero della Giustizia brasiliano in una nota giovedì, dopo essere stato informato sull’incidente dalla Polizia Federale.
Martedì, la polizia federale ha lanciato l’operazione Spoofing per indagare su un sospetto crimine informatico.
Quattro mandati di arresto e sette ordini di perquisizione e sequestro sono stati autorizzati dal giudice Vallisney de Souza Oliveira, che ha dichiarato che con buona probabilità gli indagati fanno parte di un’organizzazione criminale.
I mandati d’arresto hanno colpito Danilo Cristiano Marques, Gustavo Henrique Elias Santos, Suelen Priscila de Oliveira e Walter Delgatti Neto.
La Polizia Federale ha aggiunto che le persone indagate potrebbero aver commesso il crimine congiuntamente “al fine di violare la riservatezza delle conversazioni telefoniche di alcuni funzionari pubblici brasiliani hackerando l’applicazione Telegram“.
Bolsonaro è stato informato del fatto per motivi di sicurezza nazionale. Non è dato sapere se gli hacker siano riusciti a carpire informazioni dai telefoni del presidente.
“Sono stato informato dalla Polizia Federale e dal Ministero della Giustizia che i miei telefoni cellulari sono stati violati dalla banda di hacker arrestata martedì 23. Un attacco contro il Brasile e le sue istituzioni. Che possano essere puniti duramente! Il Brasile non è più terra senza legge“, ha twittato il Presidente Brasiliano.
La polizia stima che almeno un migliaio di numeri di telefono potrebbero essere stati presi di mira dai sospettati tra cui il ministro della sicurezza Sergio Moro e il ministro dell’economia Paulo Guedes.
Nell’inchiesta la polizia ha affermato che uno dei sospettati aveva registrato un profilo nell’app Telegram sotto il nome del ministro dell’Economia Paulo Guedes.
L’avvocato Ariovaldo Moreira, difensore di Santos, ha detto ai giornalisti che il suo cliente ha confermato di aver ricevuto da Walter Delgatti Neto immagini di un presunto messaggio inviato dall’allora giudice federale Sergio Moro ad altri funzionari pubblici.
Quest’ultima notizia è stata riportata dal sito investigativo Intercept che ha dimostrato che Moro aveva “consigliato” ai pubblici ministeri di accusare per corruzione l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva (cosa che portato l’esclusione di Lula dall’elezioni) dopo di che Bolsonaro nominò Moro ministro della giustizia.
Reference: Agencia Brazil.